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La Cartiera: Quattro Secoli di Storia


Descrizione

I primi a introdurre la fabbricazione della carta a Serravalle furono - come già detto - i conti Salomone, i quali nel 1561 avevano comperato da Filiberto Ferrerò Fieschi il feudo.
La primitiva cartiera si chiamava "folla" o "battitore" e sorse alla fine del Cinquecento. Per fare la carta si adoperavano gli stracci che venivano raccolti solo e soltanto nel distretto, come apprendiamo da un decreto della Camera dei conti di Torino, datato 1738, nel quale vengono scrupolosamente elencate le terre e città nelle quali il cartario di Serravalle aveva diritto di raccogliere stracci, colle e carnicci.
I fratelli Avondo, famiglia serravallese di antiche origini, acquistarono la cartiera alla fine del Settecento, la ingrandirono e vi introdussero molte migliorie. Nel 1873 si costituì una società anonima, sotto la ragione sociale Cartiera Italiana, la quale acquistò la fabbrica Avondo e fece costruire un nuovo stabilimento.
Nel 1913 la produzione ammontava a 15.000 chilogrammi di carta all'anno, e si era specializzata in diversi generi di carte finissime, tra le quali ricordiamo le carte valori bollate per uso dello stato, carte filigranate e le carte per Bibbie, imitanti perfettamente le originarie carte India e Oxford.
Questo stabilimento fu all'avanguardia, sia per le tecnologie introdotte che per la qualità e la varietà delle carte prodotte, tanto che la Cartiera Italiana S.p.A. fu presente alle maggiori Esposizioni internazionali di fine Ottocento e dei primi decenni del Novecento.
La parabola ascendente di questo prestigioso stabilimento subì una battuta d'arresto nei primi anni Cinquanta: per la prima volta non seppe mantenersi al passo con i tempi e con le novità richieste dal mercato. Dopo una riduzione dell'occupazione, infine, nel 1982, fu annunciata la chiusura dello stabilimento e il licenziamento di tutti i dipendenti.

Merita, infine, di essere ricordato, fra i serravallesi illustri, padre Redento Baranzano, barnabita e copernicano del Seicento. Nato il 15 febbraio 1590, all'età di anni 16 entrò nell'ordine dei chierici regolari di San Paolo e divenne celebre filosofo, morì a anni 33". Nella sua opera fondamentale "Uranoscopia, seu de coelo", pubblicata nel 1617, espose con chiarezza il pensiero copernicano, lo sostenne e ne confutò i detrattori con argomentazioni molto convincenti.
Tratto da:
La Grande Enciclopedia Della Tua Regione - Il Piemonte - paese per paese
Casa Editrice Bonechi (Firenze)
Copyright 1995

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